Accoglienza con il kamishibai: la storia di due topi
Una storia Kamishibai da usare in classe per parlare di diversità, accoglienza e convivenza
Hai mai provato a spiegare a un bambino che non esiste un solo modo giusto di vivere, mangiare, stare al mondo? Il Topo di Qui e il Topo di Là è la storia Kamishibai che ti dà una mano proprio su questo. Un racconto illustrato, teatrale, semplice ma con una profondità che arriva dritta al cuore.
Non è la solita fiaba. È un viaggio.
Un topo elegante e di corsa, un altro tranquillo e con i piedi per terra. Due mondi diversi, due modi di vivere agli opposti. Eppure… cosa succede quando si incontrano? Litigano? Si trasformano? Si giudicano? No. Si ascoltano. Si provano. E alla fine, trovano un modo per stare bene insieme.
Perché usare questa storia in classe (o a casa)?
Perché funziona.
Perché arriva.
Perché i bambini si immedesimano subito.
Con questo Kamishibai sul topo di città e il topo di campagna, puoi lavorare su:
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Inclusione senza lezioni pesanti.
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Ascolto attivo e gestione dei conflitti.
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Accoglienza dell’altro anche se è “strano”, rumoroso, o troppo silenzioso.
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Dialogo e confronto, anche nei gruppi classe misti.
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Educazione civica che non sa di compito ma di scoperta.
Come puoi usarla concretamente?
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Durante una lezione sull’inclusione o la diversità culturale.
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Per avviare un circle time dopo episodi di litigio.
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Per parlare di emozioni quando ci si sente “fuori posto”.
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Per costruire una mappa dei gusti, delle preferenze e dei luoghi dei bambini.
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Per fare un laboratorio: “E tu, dove stai bene?” con disegni, cartine, parole chiave.

Può essere letta anche con i burattini o in piccolo gruppo, con ruoli assegnati ai bambini.
E la parte migliore? Il finale è aperto, positivo, condivisibile. Lascia spazio per immaginare nuovi luoghi in cui stare bene tutti insieme.
Scoprila qui:
Il Topo di Qui e il Topo di Là, una Storia a Metà Strada – storia kamishibai bilingue